Marcostefano Gallo vive in Calabria ma si sposta spesso verso le tante latitudini del suono e dell’immaginazione. Si è laureato in Storia dell’arte ma è da sempre trascinato da una passione insaziabile per la letteratura e la musica. Scrittore, cantante e autore della band Noir Col. Con la Ferrari Editore ha pubblicato i romanzi CIRCO DOVROSKY e la FRAGILITÀ DEI PALINDROMI.
7 DOMANDE /// L’INTERVISTA
Il tuo primo ricordo legato a un libro? Il mio primo ricordo risale all’infanzia e coincide con l’estate al mare. Ero molto piccolo. All’epoca lo storico periodico per ragazzi Il Giornalino dava in allegato i grandi classici della letteratura italiana, rivisitati ad hoc. Il primo che presi fu I promessi sposi che ancora conservo. Da allora non ho mai smesso di leggere.
Da dove trai ispirazione per le tue storie? Da un’immagine, un particolare, un sogno, una canzone. Scocca una scintilla, e se rimane in testa qualche giorno, provo a costruire un mondo attorno ad essa.
I tuoi stati d’animo del momento influenzano la tua scrittura? No, perché mi estraneo da tutto quando scrivo. Succede però il contrario, sono le storie che invento e i personaggi a cui do vita che, spesso, entrano nella mia vita reale, influenzandola.
Hai un percorso artistico ampio su due strade, la scrittura e la musica, che spesso fai convergere, attraverso reading show creati ad hoc. È complicato muoverti tra i vari progetti? Assolutamente no. Musica e letteratura sono complementari e necessari nella mia vita. Spesso parlo dello stesso argomento, ma declinandolo in due modi differenti: un romanzo ha una costruzione più complessa e ragionata, la canzone arriva invece dalla pancia.
Che cosa rappresenta per te la scrittura letteraria? Passione, bi-sogno di fuga, esigenza pedagogica, indagine interiore, lavoro parallelo? Rappresenta il bisogno di elaborare, approfondire e imprimere sul foglio storie che acciuffo dalle mie emozioni più profonde. È una sorta di caccia ai sogni, nel tentativo di comunicarli agli altri e di non permettere al tempo di sottrarmeli.
Perché leggere fa bene? Perché ti permette di conoscere dimensioni, personaggi e luoghi che nella realtà non potrai mai incontrerai o vivere. E, inoltre, la magia e il profumo delle pagine che si sfogliano è indescrivibile.
Tre soli aggettivi per definire il tuo ultimo romanzo La fragilità dei palindromi. Ironico. Fiabesco. Agrodolce.