Salvatore Puzella. Voci di scrittori

Salvatore Puzella, art advisor e scrittore. Con Ferrari Editore ha pubblicato Breve storia di un dipinto, un esempio di non-fiction che intreccia la sua passione per le opere e i suoi studi sul mercato dell’arte.

6 DOMANDE //L’INTERVISTA

Il tuo primo ricordo legato a un libro? Il nome della rosa di Umberto Eco. Ricordo che frequentavo le medie, avevo 12 anni e la mia maestra di italiano mi disse che forse era un po’ presto per me. Naturalmente non le diedi ascolto (non che avesse torto) e l’ho letto più volte negli anni.

Perché leggere fa bene? Sarò ripetitivo, ma faccio mia una citazione di Umberto Eco «Chi non legge, a 70 anni avrà vissuto una sola vita: la propria! Chi legge avrà vissuto 5000 anni: c’era quando Caino uccise Abele, quando Renzo sposò Lucia, quando Leopardi ammirava l’infinito… perché la lettura è una immortalità all’indietro»

Hai uno spazio tutto tuo dove preferisci scrivere? Scrivo ovunque, ma preferisco la scrivania del mio studio, mi tiene concentrato.

Breve storia di un dipinto, il tuo libro, parte dalla controversa collezione di Hildebrand Gurlitt, curatore e collezionista tedesco, noto come “il ladro d’arte di Hitler”. Un raffinato esempio di non-fiction novel, genere di cui oggi si parla molto, che unisce letteratura e autenticità. È stato complesso per te fondere il romanziere e lo storico? In effetti non è semplice riuscire a coniugare realtà e finzione. Oltre alla ricerca delle fonti storiche, la parte complicata è arricchire e rendere i fatti piacevoli alla lettura, crearne un plot che non sia banale e nemmeno noioso.

Fuori dai vincoli della realtà, fin dove possono spingersi l’immaginazione e la finzione letteraria? Credo non ci sia un limite, ed è la parte divertente della scrittura.

Tre aggettivi per definire il tuo libroEmozionante, coinvolgente, veritiero